A Study on Waitressing
“A Study on Waitressing esamina i fenomeni di autorappresentazione, interrogando l’immagine romanzata della cameriera attraverso lo studio del palcoscenico, del backstage e del performativo.
Il rapporto tra immagine e performatività è indagato attraverso l’immagine di mia madre, le sue posture, movimenti e comportamenti durante il suo lavoro di cameriera. La sua figura è utilizzata come veicolo per affrontare le preoccupazioni sul visibile e sul nascosto in relazione ai comportamenti privati e pubblici, con un’attenzione particolare ai ruoli sociali che svolgiamo nella nostra quotidianità quando interagiamo con il nostro pubblico.
Il lavoro è profondamente radicato negli interessi psicologici e sociologici dell’opera di Erving Goffman e dei suoi scritti sulla teatralità del quotidiano e sulla funzione del corpo nell’interpretazione dei ruoli sociali.
Il ristorante diventa lo spazio in cui il corpo funge da connettore tra l’osservatore e l’osservato.
A Study on Waitressing si presenta come una raccolta di fotografie, collage, testi, immagini d’archivio e video che esplorano i diversi strati e significati dell’esistere all’interno di una situazione sociale, e interpretando un personaggio che si muove tra individualità e strutture sociali ed esiste tra il reale e la messa in scena.”
Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #10 | APPARTENENZA
BIO
ELEONORA AGOSTINI
(1991)
Eleonora Agostini è un’artista italiana che vive e lavora a Londra. Si laurea in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano nel 2013 e al Royal College of Art di Londra nel 2018.
Il lavoro di Eleonora esiste tra fotografia, immagine in movimento, performance e scultura, esplorando e analizzando le difficoltà di come è costruita l’esperienza umana. La sua ricerca è fortemente connessa con l’esperienza di ciò che ci circonda ed è interessata a trovare una possibile frattura all’interno delle nostre regole socialmente costruite e degli spazi che abitiamo. Eleonora si riferisce al quotidiano come uno spazio pieno di potenziale e possibilità di ricerca, incorporando oggetti e attività ordinarie all’interno delle sue immagini per esprimere e navigare nei suoi diversi livelli e significati.
Ha esposto in mostre personali e collettive tra cui Almanac a Torino, Forte Belvedere a Firenze, L21 Gallery a Palma di Maiorca, South London Gallery e Borough Road Gallery a Londra, Leeds Art Gallery a Leeds, Museo Castromediano a Lecce, MAR a Ravenna, Fotografia Europea a Reggio Emilia, Photo OpenUp a Padova, Circulations Festival a Parigi e Format Festival a Derby.
È stata selezionata da CAMERA per il programma Futures Photography 2021 ed è una degli artisti Bloomberg New Contemporaries 2019. È stata nominata per il Foam Paul Huf Award nel 2021 ed è tra i finalisti del Premio Luigi Ghirri 2023. Il suo lavoro è stato pubblicato su varie riviste e piattaforme online tra cui Dummy Magazine, Der Grief, Unseen Magazine, Wallpaper e GUP Magazine. Il suo progetto A Blurry Aftertaste è nella collezione di The Government Art Collection.