Non sei più tornato





«La sera del 29 Ottobre due gruppi criminali si diedero appuntamento per un regolamento di conti finito male, probabilmente dovuto ad un debito.»
(“Latina oggi”)
Quella sera morirono due persone, una delle due era mio padre. Non ho mai saputo realmente quale fosse il suo vero lavoro. Consideravo normale non vederlo tornare per un determinato lasso di tempo, come consideravo normale saltare la scuola per andare a visitare un carcere e ritrovarlo lì. La sera dell’agguato, lo aspettavo a casa, ma non è mai tornato.
La morte di mio padre è stata improvvisa, la mia famiglia non parla quasi mai dell’accaduto, neanche al tempo se ne è mai parlato. Io sono cresciuta piena di domande su di lui, dopo 10 anni ho iniziato a fare ricerche ed esplorare i fatti: ho cercato nei suoi documenti, trovato fascicoli, foto, lettere dal carcere, e riscoperto persone che in qualche modo lo rendono ancora vivo.
Il progetto coniuga immagini dell’archivio pubblico e di famiglia, la mia memoria personale con immagini scattate nel presente. Non sei più tornato è un insieme di ricordi, avvenimenti e fatti che rivelano attraverso gli occhi di una bambina le scelte di vita di un padre che è stato ucciso. E’ un progetto che parla della fine di un’attesa, ma anche di una speranza spezzata, trasformatosi in un incolmabile vuoto che chiede di essere inseguito. Mio padre a casa non è più tornato, e questo è il centro del mio progetto.
Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #12 | UNIRE / BRIDGING
BIO
Serena Radicioli

Serena Radicioli è nata a Latina nel 1997. Diplomata al liceo scientifico, ha poi frequentato la scuola biennale di Officine Fotografiche di Roma e attualmente è laureanda presso la RUFA Rome University of Fine Arts al corso di laurea triennale di fotografia e audiovisivo.
Serena Radicioli utilizza la fotografia come strumento di esplorazione e indagine, adottando un approccio istintivo e complesso. Il suo lavoro supera i confini della pura estetica, accogliendo anche gli errori intrinseci del mezzo fotografico. Il processo creativo prende forma attraverso la ricerca d’archivio e la ricostruzione di una realtà presente, intrecciata profondamente con il passato.
Porta avanti la sua ricerca personale con il progetto di tesi Non sei più tornato, con il quale vince nel 2023 il Premio per le arti di Castelfiorentino e il Premio Musa, classificandosi finalista nel 2024 al Festival Arturo Ghergo sezione Giovane Talento. Ha partecipato a diverse mostre, tra cui il festival Der Verzicht 2024 a Verona e la Biennale di Fotografia Femminile di Mantova, ottenendo inoltre diverse pubblicazioni, anche internazionali, presso il quotidiano francese ‘Libération’.