THE LONG WAY HOME OF IVAN PUTNIK, TRUCK DRIVER
The Long Way Home of Ivan Putnik, Truck Driver presenta, nella forma di un diario visivo, la storia di Ivan Putnik, camionista russo impegnato nel suo lungo viaggio di ritorno a casa.
Attraversando da un capo all’altro la Russia e le sue zone più remote, il protagonista scatta e annota una grande quantità di fotografie, di cui viene qui proposta una piccola selezione. Tracce particolari, disseminate all’interno delle foto e del racconto instilleranno tuttavia, nello spettatore più attento, alcuni dubbi sulla veridicità di quanto presentato.
Esplorando su Internet le mappe dei territori russi che si trovano più a nord del circolo polare artico, si scopre immediatamente che Google Street View è del tutto assente. In quei luoghi, le uniche immagini reperibili su Google Maps, sono fotografie sferiche caricate e geolocalizzate dagli utenti comuni. Molte di queste immagini meritano di essere viste, e The Long Way Home of Ivan Putnik, Truck Driver nasce proprio da questo intento. A partire dal sorprendente materiale visivo raccolto dagli autori e attraverso l’espediente della narrazione, il progetto fonde insieme i processi di adozione e rimessa in circolo delle immagini con quelli della risignificazione e della vero-fiction.
Questo lavoro d’archivio, oltre ad innescare alcuni ragionamenti sul mezzo fotografico, ha fatto emergere tematiche inaspettate che, senza un vero intento di denuncia, sono legate all’impatto antropico sul territorio, allo sfruttamento delle sue risorse, allo spostamento forsennato di materiali e merci, all’ambiente.
Progetto selezionato per Giovane Fotografia Italiana #08 – RECONSTRUCTION
GUARDA L’INTERVISTA A IVAN PUTNIK
BIO
VASTE PROGRAMME
Vaste Programme è un collettivo nato nel 2017 dall’incontro tra Giulia Vigna (1992), Leonardo Magrelli (1989) e Alessandro Tini (1988).
La loro ricerca si sviluppa negli ambiti della post-fotografia e dei nuovi media. In particolare, nella loro pratica, l’utilizzo di materiali e oggetti che appartengono all’esperienza quotidiana più comune e ai quali spesso non si fa caso, si combina con l’adozione e la rimessa in circolo di immagini trovate, per rivelarne aspetti imprevisti e nuovi significati.