Good Use Of My Bad Health

Il progetto è parte di una ricerca che ha come punto di partenza le trasformazioni nel tempo che una malattia rara degenerativa compie sul corpo dell’artista. Si ispira ai concetti di Donna Haraway, per la quale l’unione tra cyborg e umani sfida le categorie tradizionali e binarie come uomo/donna, naturale/artificiale e sperimenta attraverso lo strumento visuale la teoria di Astrida Neimanis in Bodies of Water: in quanto corpi acquatici, ci sperimentiamo meno come entità isolate e più come gorghi oceanici in cui l’acqua è una continua gestazione di differenze, complicando ogni opposizione tra “siamo tutti uguali” e “siamo tutti diversi”.

L’approccio postumano trasforma il corpo in un teatro di accoglienza per elementi estranei, evidenziando contaminazioni e metamorfosi possibili attraverso l’autoritratto. L’artista ritrova il cyborg negli strumenti d’aiuto che con il deteriorarsi del corpo, entrano a far parte del suo quotidiano, e considera l’acqua come metafora della relazione e della cura.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #11 | CONTAMINAZIONI


BIO

Claudia Amatruda
(1995)

Claudia Amatruda (Foggia,1995) è un’artista visuale laureata in Fotografia e Visual Design alla Naba di Milano. Il suo lavoro si concentra sulla rappresentazione del corpo attraverso la fotografia e video installazioni, trattando temi sociali sostenuti da ricerche su testi scientifici e letterari. Nel 2019 pubblica il libro fotografico Naiade, presentato attraverso talk nelle scuole e festival italiani per sensibilizzare sul tema delle malattie invisibili. Dal 2021 ad oggi il suo progetto When you hear hoofbeats think of horses, not zebras viene esposto in Italia, Grecia, Francia, Olanda e Inghilterra. Nel 2022 vince la Menzione Speciale per la sezione Fotografia Emergente del Premio Francesco Fabbri. Secondo Il Giornale dell’Arte è tra i 30 artisti under 30 del 2023 e ha prodotto opere NFT durante una residenza artistica di PhotoVogue x Voice.com. Nel 2025 esporrà al Festival Gibellina PhotoRoad ed entrerà nella Collezione permanente della Fondazione Orestiadi in Sicilia.