COME RICORDARSI DELLA SETE

Il paesaggio e la memoria, visti attraverso l’invisibilità, la traccia effimera e intangibile. Indagando la memoria del territorio e dei luoghi, cerco di decifrarne la natura e il rapporto che intercorre con gli individui che lo hanno attraversato e lo abitano. Mi interessa la relazione tra vissuto personale e collettivo.

Attraverso un’analisi dell’immaginario, dei propri sogni e dei ricordi che si trasformano con il passare del tempo, mi concentro sulle piccole interferenze, gli incidenti, le intenzioni, l’errore, il dubbio. Raccolgo indizi. Attraverso la realizzazione di opere fotografiche, video e installazioni, rappresento le suggestioni visive del mio quotidiano. Estranio lo spettatore, con l’intenzione di fargli rivivere un’esperienza personale, quel ricordo lontano che affiora nella mente durante il dormiveglia attraverso sensazioni confuse e prive di dettagli.

È la sensazione del deja-vù, in cui si mescolano familiarità ed estraniamento.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #01 | CITIZENSHIP

Ritratto di Giulia Casula

BIO

GIULIA CASULA
(Cagliari, 1977)

Dopo il diploma in pittura all’Accademia delle Belle arti di Bologna consegue la specializzazione in visual Arts and Curatorial Studies alla NABA di Milano.

Vive e lavora tra Genova e Nuoro, dove collabora dall’ottobre 2010 con il Dipartimento educativo del Museo MAN.

Numerose le partecipazioni a mostre collettive, tra cui si ricordano le recenti La città ideale, Museo MAN, Nuoro e La disciplina della terra, PAV, Berchidda (SS), a cura di Ivo Serafino Fenu e la personale Natural…mente, Galleria La Bacheca, Cagliari, 2006, a cura di Erica Olmeto. Vince nel 2012 il Premio Arte, Patrimonio e Diritti Umani, promosso da Connecting Cultures, Milano, nel 2010/11 Borsa di studio Master & Back della Regione Sardegna e nel 2010 Premio Arciere, Museo archeologico, Sant’Antioco (Ca), a cura di Vittorio Sgarbi e Cristiana Collu.