CARTA FISICA DELLA TERRA
Un foglio di carta non è solamente un foglio di carta: è uno spazio da abitare e a cui dare forma.
Carta fisica della terra è una collezione di fotografie di territori immaginari costituita da dieci mappe che evocano la geografia del suolo terrestre. Il nucleo di questo lavoro nasce dall’inversione di un processo: il dato reale non è alla base della sua rappresentazione.
Qui il punto di partenza è la costruzione a priori di una figurazione simbolica attraverso cui immaginare una realtà.
Tutto è frutto di un esercizio di increspatura controllata di fogli di carta da lucido. Ogni foglio è stropicciato e disteso manualmente con tecniche differenti che sono in grado di produrre di volta in volta geometrie diverse. I paesaggi immaginari che ne derivano, non avendo forme immediatamente riconoscibili, si aprono a un universo di possibilità interpretative.
L’atto di fotografarli concede la libertà di interpretare queste forme sia come rilievi montuosi sia come stelle a seconda di come le si guarda e di come le si nomina. L’attribuzione del nome, in questo senso, è un’operazione fondamentale di appropriazione perché fa esistere questi paesaggi che diventano distinguibili e riconoscibili fra tanti altri.
Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #04 | SIDEWAYS
BIO
GIULIA FLAVIA BACZYNSKI
(Verona, 1982)
Giulia Flavia Baczynski si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. A partire dal 2008 si occupa di fotografia di architettura per architetti, associazioni culturali e docenti universitari eseguendo campagne fotografiche finalizzate a pubblicazioni scientifiche.
Il suo interesse primario è la rappresentazione e l’interpretazione dello spazio che l’uomo genera e nel quale vive. Negli anni il concetto di spazio, sia esso urbano e naturale o immaginato e concettuale, viene approfondito sempre di più diventando il nucleo della sua ricerca.
A partire dal 2014 inizia a sviluppare una ricerca volta alla connessione e alle intersezioni esistenti tra la modellistica architettonica e la fotografia: la libertà nel rappresentare un concetto spaziale e la sua forma dimostrano che la realtà stessa è un concetto flessibile.
Il modello, inteso anche come modello concettuale e ideale, la porta a lavorare con la cartografia per comprendere ed analizzare come il segno dell’uomo disegni il suo spazio vitale e mentale.