THREE THOUSAND TIGERS
Nel mondo esistono più immagini che rappresentano tigri che vere e proprie tigri viventi.
Nel nostro immaginario le tigri sono molto comuni e sembrano essere ovunque: nei loghi delle case di moda, sulle scatole di cereali, sulle magliette… ma non lo sono.
La tecnologia può cambiare il modo in cui noi percepiamo la realtà.
Three Thousand Tigers è un tentativo di accrescere la fauna digitale di un animale in via di estinzione e si riferisce paradossalmente all’idea di salvare una specie.
Il lavoro riflette sul parallelismo linguistico tra il mondo naturale e la produzione di immagini.
Lavorando con un algoritmo generativo Irene Fenara crea nuove immagini, grandi nuovi animali e nuove specie che nascono dall’unione di tremila immagini di tigri, il numero di tigri viventi, che mantengono alla fine solo alcune caratteristiche dell’animale originale.
Per imparare a riconoscere e riprodurre infatti un algoritmo generativo avrebbe bisogno di milioni di immagini, proponendogliene un numero minore i risultati si allontanano dal reale.
Generare e riprodurre sono l’unico modo per salvare dall’estinzione naturale come da quella digitale, riflettendo sulla riproduzione di file e a come perdano qualità col tempo e col progresso di computer e software.
Non si tratta solo di un cambiamento naturale ma è anche un cambiamento sullo stato delle immagini.
Progetto selezionato per Giovane Fotografia Italiana #08 – RECONSTRUCTION
BIO
Irena Fenara
(Bologna, 1990)
Irene Fenara è diplomata in Scultura e Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Finalista di diversi premi tra cui ING Unseen Talent Award (Amsterdam 2019), Premio Cairo (Milano 2019), Premio San Fedele (Milano 2017) e ha vinto la sezione Fotografia Contemporanea del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee (Pieve di Soligo 2019). Tra le residenze e i programmi studio ha partecipato a The Blank Residency (Bergamo 2017), Q-Rated (Castello di Rivoli 2018), Futures – European Photography Platform (CAMERA Torino 2019).
Tra le mostre ricordiamo Metafotografia. Dentro e oltre il medium nell’arte contemporanea, a cura di Mauro Zanchi e Sara Benaglia (BACO, Bergamo 2019), AROUND ME Traces of presence in biopolscapes a cura di Carlo Sala (Fondazione Francesco Fabbri, Treviso 2018), That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine a cura di Lorenzo Balbi (MAMbo, Bologna, 2018), L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965 – 2018 a cura di Raffaella Perna (Palazzo delle Esposizioni, Roma 2018), Essere politico a cura di Filippo Maggia (Fondazione Fotografia Modena, Modena 2017), “Give me yesterday” a cura di Francesco Zanot (Fondazione Prada Osservatorio, Milano 2016), La Disfatta dell’Immagine a cura di Carlo Sala (TRA, Treviso 2016).
Tra le mostre personali Distant Eyes a cura di Christiane Rekade (Kunst Merano Arte, Merano 2019), Blinds and other Cloudings a cura di UNA (Spazio Leonardo, Milano 2018), Supervision a cura di Mauro Zanchi (BACO, Bergamo 2018), Le interne differenze (P420, Bologna 2017) e MEGAGALATTICO (Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna, 2017).
Dal 2012 è borsista presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna, dove ha il suo studio.
Vive e lavora a Bologna.