CICATRICI
“Il 10 agosto 1985 un aereo precipita nel bosco. Un passeggero si sveglia e, nonostante le gravi condizioni, decide di cercare aiuto.
Lo attendono la moglie, il figlio di nove anni, la figlia di soli due mesi e mezzo, e altri familiari che – ignari dell’accaduto – aspettano di vederlo attraversare il cielo. Il passeggero cammina a piedi nudi per ore, trovando la via del ritorno.
Tutti ricordano il momento in cui riappare.
Solo la figlia appena nata non ne ha memoria, ed è potuta risalire ai fatti solamente grazie alle storie della sua famiglia.
Quella bambina, ero io.”
Cicatrici nasce dal bisogno di far luce su un evento che ha segnato profondamente la mia vita, e di cui, ironicamente, non ho alcun ricordo.
Nei primi mesi di vita, infatti, la corteccia cerebrale non è abbastanza sviluppata per trattenere i ricordi. Anche se da qualche parte, dentro di noi, continuano ad esistere.
Ho deciso così di compiere un viaggio nella memoria e nei suoi processi imperscrutabili, e un viaggio reale, volto a ricostruire il percorso compiuto da mio padre quel giorno, in cerca di tracce tangibili nel presente.
Il progetto si compone di documenti, testimonianze, fotografie e installazioni che ruotano attorno ad un’immagine mancante: il ricordo di mio padre che riappare davanti ai miei occhi. Seppure nato da un’esigenza intima, il lavoro mi ha condotta altrove. Quel giorno infatti lui si trovava in volo solamente per scattare fotografie aeree del luogo.
Mentre sorvolavo le stesse montagne servendomi di Google Earth, mi sono resa conto della profonda trasformazione che le immagini hanno subito nei trentatré anni intercorsi. I resti dell’aereo nel bosco escono così dalla mia storia personale, diventando vere e proprie reliquie di un culto per la fotografia scomparso.
Le immagini non sono più le stesse, è vero. Eppure il mio viaggio dimostra come continuino ad avere un ruolo primario nelle nostre vite.
Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #07 | ROPES / CORDE
BIO
SILVIA BIGI
(Ravenna, 1985)
SILVIA BIGI
(Ravenna, 1985)
Silvia Bigi è laureata al DAMS di Bologna. Attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi – fotografia, installazione, scultura, suono, video – il suo lavoro esplora la relazione fra memorie individuali e collettive. Le sue opere, oggi parte di collezioni pubbliche e private, sono state premiate e selezionate per esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la mostra Engaged, active, aware: women’s perspective now, vincitrice del Lucie Award/ Best Exhibition, Museo di Arte Contemporanea (Zagabria); ha inoltre visto i suoi lavori esposti presso: Musei Civici agli Eremitani (Padova), Galerie Hinterland (Vienna), MLZ Art Dep (Trieste). Selezionata da Diane Dufour per Der Greif è artista in residenza presso Bòlit (CAT) e La Chambre Blanche (Quèbec) e pubblicata in importanti magazine come Artribune, Atpdiary, Yet Magazine, World Photo Organisation, Der Greif, British Journal of photography.