La Carne dell’Orso

“Era questa, la carne dell’orso: ed ora, che sono passati molti anni, rimpiango di averne mangiata poca, poiché, di tutto quanto la vita mi ha dato di buono, nulla ha avuto, neppure alla lontana, il sapore di quella carne, che è il sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del proprio destino.”
(Primo Levi, Il sistema periodico, Ferro)

Il progetto propone un punto di vista sulla fragile relazione tra uomo e natura attraverso un’indagine sull’evoluzione etica, simbolica e antropologica delle pratiche di conservazione adottate nel corso del tempo per proteggere gli orsi appenninici.

Accostando fotografie contemporanee a immagini storiche dall’archivio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise presentate come “prove” per un contesto fattuale, il lavoro richiama l’attenzione sull’approccio antropocentrico che si nasconde dietro la presunta oggettività dei metodi di conservazione – l’identificazione estetica e simbolica con gli animali e la proiezione dei nostri desideri sulla natura.

È una riflessione sul ruolo dell’umanità nei tentativi di conservazione, e sui fattori soggettivi che guidano le nostre scelte per proteggere la natura e che di conseguenza la definiscono.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #10 | APPARTENENZA


BIO

CARLO LOMBARDI
(1988)

È interessato a come la fotografia possa aprire lo spazio per mettere in discussione i nostri motivi e desideri – evidenziando i paradossi che si scontrano con le nostre credenze e valori, rivelando in che misura questi sono influenzati dal contesto culturale e politico in cui l’osservazione ha luogo.

Carlo Lombardi ha base tra Milano e Vilnius in Lituania, lavora a progetti a lungo termine e commissionati utilizzando un approccio multidisciplinare che coinvolge fotografia, archivio e testo.

Nei suoi progetti si dedica all’identificazione dei simboli collettivi e delle discriminazioni che si nascondo dietro singole narrazioni di esclusione. Dal 2018, collabora con la fotografa Miriam Stanke come collettivo, affrontando i temi del dopoguerra, l’identità nazionale e il trauma transgenerazionale.