Grande novità di questa nona edizione di Giovane Fotografia italiana è l’importante collaborazione con gli Eredi Luigi Ghirri – in virtù del forte rapporto del fotografo con la città di Reggio Emilia che ne custodisce l’archivio nella Fototeca della biblioteca Panizzi – per consolidare il sostegno ai giovani talenti della fotografia contemporanea in Italia.

La nuova denominazione del premio, reso possibile grazie al contributo di Reire srl, del valore di 4000 euro, sarà proprio GFI | Premio Luigi Ghirri.

Luigi Ghirri fin dal 1970 decise di rivolgere il mezzo fotografico verso un nuovo orizzonte fatto di segni, parole, immagini, invece di orientare semplicemente il proprio sguardo al paesaggio reale e definiva la fotografia come

… “un formidabile linguaggio visivo per poter incrementare questo desiderio di infinito che è in ognuno di noi” …

Ritratto di Luigi Ghirri, Boretto, 1989 © Eredi Luigi Ghirri

Proprio questo approccio, assolutamente inedito negli anni settanta, ma oggi sempre più attuale, verso la rappresentazione dello spazio immateriale dei simulacri e dei codici che hanno sostituito o coperto la realtà fisica del mondo, oggi può parlare con forza alle nuove generazioni. C’è una particolare analogia con quanto sta ricercando, nel corso delle diverse edizioni, Giovane Fotografia Italiana che si è proposta l’obiettivo di diffondere e promuovere la fotografia italiana contemporanea under 35, e in particolare la ricerca di nuove visioni, la sperimentazione e l’ intreccio di linguaggi artistici orientati a sviluppi futuri del linguaggio visivo.

Io e mia sorella Ilaria siamo davvero felicissime – dichiara Adele Ghirri – di questa nuova storia che inizia qui oggi. Ci ha sempre colpite l’uso delle immagini nei progetti di Giovane Fotografia Italiana, un uso non convenzionale, aperto verso il mondo e capace di superare l’idea della fotografia come testimonianza o documentazione. Mio padre durante il suo percorso, si circondava di tantissimi artisti, in molti casi anche molto più giovani di lui, creando con loro un dialogo e uno scambio reciproco. In questo senso, l’intitolazione di questo premio per noi suggerisce la possibilità di utilizzare l’eredità di Luigi Ghirri come uno spunto per esplorare le possibilità della fotografia come linguaggio, conservando uno sguardo leggero e giocoso, aperto al possibile. Il 2022 segna il trentennale dalla scomparsa di Luigi Ghirri e l’intitolazione di questo premio in occasione di questa edizione di GFI per noi rappresenta la capacità viva di Ghirri di rimanere in dialogo con la città di Reggio Emilia.

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