Giovane Fotografia Italiana – Interviste #08 Francesca Pili
Francesca Pili artista di Giovane Fotografia Italiana #08 dedica il proprio lavoro di ricerca alle problematiche ambientali, come principale effetto di una società corrotta ed incivile. Il progetto #ABRUXAUS, nasce su Instagram, come denuncia agli incendi estivi presenti in Sardegna.
#ABRUXAUS è uno strumento per riflettere sul rapporto dell’uomo con la natura.
In che modo ti sei avvicinata a questo tema, perché?
Quando frequentavo il corso di pittura all’Accademia di Bologna, il nostro caro prof. Giovanni Mundula sosteneva fermamente che la poetica e la forza di un artista non possono prescindere dal territorio nel quale è vissuto: il suo stile è forgiato principalmente dalla terra che lo feconda e nella quale cresce.
Per un sardo è una sorta di automatismo avere un legame filiale con la natura (concedetemi questo cliché); per quanto conflittuale, sia chiaro, anzi, forse è questo conflitto a renderlo così intenso. Specie se cresci in Ogliastra (terra dell’infinita Maria Lai) che vanta tra i suoi spot pubblicitari più riusciti: “Ogliastra: l’isola nell’isola”; tanto ghiotto per un turista quanto ansiogeno per un adolescente con un minimo di vivacità in corpo. Ed è la dicotomia tra l’esperienza di chi appartiene a questa terra e ne conosce la natura feroce, i sacrifici e l’aridità di cui è capace, contrapposta alla spensieratezza (legittimatissima) con cui la vive il turista, a farti scattare una molla.
È estremamente pericoloso svilire le potenzialità di un luogo a mera meta per vacanzieri. A mio avviso va incontro a quel processo di gentrificazione tanto odiato dai cittadini poiché comporta un depauperamento del territorio stesso, riducendolo ad un non-luogo (termine coniato da Marc Augè) come Disneyland; pensate alla gravità di tale conversione. Conosciamo tutti la fine di Pinocchio una volta giunto nel Paese dei Balocchi, tanto per citare uno degli effetti. La pandemia in corso ci sta offrendo spunti di riflessione in merito.
C’è da aggiungere il fattore demografico. In Sardegna sono state censite tre pecore per ogni abitante; immaginatevi quindi chi la fa da padrone: la natura fiera ed austera, sensuale e superba che scruti guardinga durante la crescita con sfida e stupore. Pensa all’effetto che fa tutta “‘sta bomba di natura” quando la vedi improvvisamente, ma a cadenza annuale, soffrire, bruciare. Ma lei non soffre, almeno tu non puoi saperlo il se e il come, ma sai che a soffrire sei tu. E sublimi il dolore nell’arte.
Non puoi restare indifferente, se ti occupi di arte e magari sei un po’ selvatica, prima o poi ti esce fuori questa rabbia sofferta, specie quando in parallelo c’è una politica che manda alla forca lo straniero, l’immigrato, e tu vedi che puntualmente lo schifo della società in cui vivi è sempre fatto dagli indigeni, nel nostro caso, fin troppo italiani. Tutto ciò ti bolle in pentola e prima o poi ti esce fuori, in un modo o nell’altro.
Credo il mio sia un sentire che accomuna molti, ci si può facilmente riconoscere in queste divagazioni, ed è ciò che mi permette di essere qui, a risponderti.
Quanto descritto sarebbe il substrato emotivo dal quale il progetto ha preso vita propria; poi mi vengono in mente altre mille cose da dire, ma per ora va bene così, temo di essere andata oltre il limite massimo di attenzione.
Tutta questa estenuante premessa per dire che #ABRUXAUS in sé è stato un progetto estemporaneo, manco sarei dovuta tornare in Sardegna quell’estate, avevo trovato un lavoro estivo, così credevo almeno, invece non se ne è fatto niente, quindi ero affranta ed imbufalita pure per quello, poi l’ennesimo incendio doloso che distrugge ettari di campi e questo è il risultato.
Ma mi è andata bene così, ora lo posso dire.
Non è la prima denuncia sociale che fai?
Diciamo che nei miei lavori non sono mai riuscita a prescindere dalla prospettiva sociale/politica. Ho sempre utilizzato l’arte come mezzo per decodificare gli aspetti del mondo che non comprendo, che mi fanno male (in tanti si danno agli psicofarmaci, lo so); uno strumento per trovare la mia verità oltre la realtà, la quale può essere fuorviante. Quindi no, non è la prima né l’ultima denuncia sociale, se così si può definire; #ABRUXAUS è un estratto del mio tentativo in toto di vederci chiaro.
Pensi che la situazione attuale abbia portato, o potrebbe portare, un cambiamento a livello sociale ed ambientale?
Intendi in negativo o in positivo? Comunque sarà temporaneo. Risposta un po’ scema ma è l’unica che dal mio modesto punto di vista mi viene da dare. Cicli e ricicli, corsi e ricorsi, l’eterno ritorno il ritorno dell’eterno: è la storia. Mi consola che per quanto i “cattivi” pare abbiano sempre la meglio, comunque per sussistere hanno bisogno della controparte dei “buoni”. Mi piace pensare a questi ultimi come la stragrande maggioranza, purtroppo in tanti non ne hanno coscienza.
Per questo serve l’arte, così come la intendeva Beuys: la capacità dell’individuo di autodeterminarsi. Ma alla fine uno può anche autodeterminarsi in quanto cretino, fa parte del gioco, quindi… Forse davvero, nonostante tutto, viviamo in uno dei migliori mondi possibili. Secondo me la fantascienza, quella seria e fighissima, ha già tracciato delle linee molto ben definite su quanto ci aspetta o ci dà ottimi spunti per sviluppare una critica personale costruttiva. Io non ne sono una grande cultrice ma mi impegnerò; è un invito che vi estendo.
Come ti immagini il rapporto che l’uomo dovrebbe avere con la natura?
Se chiudo gli occhi ci vedo nudi in una giungla a spulciarci reciprocamente in serenità, tra continui amoreggiamenti e superficiali litigi. Nel caso questi ultimi sfocino in lotte feroci, è roba tra maschi e quindi lascia il tempo che trova. Scevri da inutili sensi di colpa e sentimentalismi. Ma chi ce l’ha fatto fare ad evolverci dagli scimpanzé?. Però questa che mi poni è una domanda alla quale non posso rispondere; metti caso mi legga qualche parente, o peggio ancora, qualche cretino (magari autodeterminato) che senza conoscermi, mi dà della pazza.
SITO WEB FRANCESCA PILI
Iscriviti alla nostra Newsletter per rimanere aggiornato
- GFI #11 | Premio Luigi Ghirri 2024
- GFI on the Road
- GFI#08
- GFI#08
- GFI#08
- GFI#09
- GFI#10 | Premio Luigi Ghirri 2023
- GFI#12 | Premio Luigi Ghirri 2025
- Interviste
- Open Call
- Spazio Libero
- Dicembre 2024
- Ottobre 2024
- Settembre 2024
- Maggio 2024
- Aprile 2024
- Febbraio 2024
- Gennaio 2024
- Ottobre 2023
- Maggio 2023
- Marzo 2023
- Febbraio 2023
- Dicembre 2022
- Maggio 2022
- Aprile 2022
- Marzo 2022
- Gennaio 2022
- Dicembre 2021
- Ottobre 2021
- Agosto 2021
- Giugno 2021
- Maggio 2021
- Aprile 2021
- Marzo 2021
- Febbraio 2021
- Gennaio 2021
- Dicembre 2020
- Novembre 2020
- Ottobre 2020
- Settembre 2020
- Maggio 2020