Giovane Fotografia Italiana on the Road
Domenico Camarda, Marina Caneve, Tomaso Clavarino, Valentina D’Accardi e Martina Zanin tra i finalisti di «Incipit Vita Nova»
Domenico Camarda, Marina Caneve, Tomaso Clavarino, Valentina D’Accardi e Martina Zanin sono stati selezionati in una rosa di venti autori dalla giuria del festival composta da Silvia Camporesi , Carlo Sala e Giangavino Pazzola.
Gli artisti, potranno esporre le proprie opere all’interno del FESTIVAL Camera work/OFF di Ravenna, nel mese di aprile 2021.
I cinque artisti, hanno preso parte a Giovane Fotografia Italiana durante gli anni. Tra questi, Domenico Camarda e Martina Zanin, saranno tra i 7 partecipanti dell’edizione 2021 di GFI.
Attraverso l’uso del tema “Incipit Vita Nova” si richiede un’interpretazione libera in una delle sue possibili declinazioni, che renda evidente un uso pensato e progettuale della fotografia. La Call di giovani fotografi Under 35, è presentata da Palazzo Rasponi 2, del Comune di Ravenna.
Nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante, il quale visse nell’ultimo periodo della sua vita a Ravenna, dove morì nel 1321. Vista l’importante ricorrenza e i legami del poeta con la città di Ravenna, si propone un concorso fotografico che ha per tema il concetto, cardine e fondamento dell’opera di Dante “La Vita Nova”, della vita rinnovata dall’amore, nelle sue molteplici forme e possibilità.
VISITA IL SITO WEB DEL FESTIVAL
-AGGIORNAMENTO AL 22 GENNAIO 2021-
Vince il primo premio Martina Zanin, per la pertinenza tematica e la freschezza linguistica e poetica che scardinano la logica patriarcale e sottolineano la centralità della figura femminile nei rapporti umani. Il dialogo ideale fra Dante e Beatrice alla base della Vita Nova, in questa serie di immagini si trasforma in un legame d’amore fra una madre e una figlia, esplorando la transizione dei sentimenti all’interno di una relazione, come compassione e rabbia, amore e odio.
Vince il terzo premio Valentina D’Accardi, per la grande aderenza al tema. Come nella Vita Nova l’amore ruota attorno alla perdita e diviene poi forza per un rinnovamento, così D’Accardi elabora il progetto in maniera concettuale. Presentandolo con caratteristiche di profondità poetica date da una visione fortemente introspettiva.
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