PIET[R]À

Castro, seconda metà del ‘400. Le coste di questo piccolo borgo sono messe a dura prova dai costanti saccheggi turchi.

Alice Caracciolo e Cemre Yeşil si confrontano a 600 anni di distanza, prendendo spunto dalla leggenda La moglie del turco. Le autrici indagano il valore mistico e spirituale della pietra, il suo essere custode silenzioso del nostro passato, come una torre di avvistamento durante le incursioni turche all’interno di una terra-ventre, il suo corrodersi e farsi granello di sabbia, pronto a essere mosso dal vento verso direzioni ignote, il suo essere roccia e grotta primordiale che contiene segreti. Le pietre sono rese vive dall’uomo che le ha rivestite di valori importanti, storia collettiva.

Piet[r]à è anche una storia d’immigrazione.
L’immigrato di Piet[r]à è una donna, è il popolo castriota e quello turco. I personaggi di questa storia hanno un mondo del passato cui ne appartiene uno del presente. Il processo d’integrazione in Piet[r]à è interrotto da diversi fattori: convinzioni popolari, usi e costumi degli antichi popoli, istituzioni antropologiche ancora oggi ben radicate. La donna diventa “oggetto” di scambio, di contesa, o redenzione dai peccati? E lo straniero, in fondo, chi è?

Piet[r]à svela una storia le cui radici si trovano nella ricerca di contatto tra popoli, costantemente interrotta dall’impossibilità degli uomini di scendere a compromessi. La storia si ripete uguale a se stessa, anche a distanza di secoli.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #06 | ACTIVISM

BIO

ALICE CARACCIOLO
(Pisa, 1986)

Alice Caracciolo è un’artista visuale, vive e lavora a Lecce. È laureata in Storia dell’Arte all’Università di Pisa, con un master in Fotografia e Visual Design presso la NABA di Milano.

I arbitrarily fired and hit è stato esposto a Pieve di Soligo in occasione del Premio Fabbri per le Arti contemporanee a cura di Carlo Sala; Don’t ask don’t tell presso l’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, in occasione di Eyes on Tomorrow. Giovane Fotografia Italiana nel mondo a cura di Daniele De Luigi e Ilaria Campioli. Il suo lavoro è stato selezionato ed esposto anche a Fotografia Europea a Reggio Emilia nella sezione Giovane Fotografia Italiana; nel festival Les Rencontres de la Photographie ad Arles a cura di Brad Feuerhelm e Natasha Christia; nel festival Organ Vida International Photography Festival a cura di Marina Paulenka e Lea Vene.

Nel 2020 ha fondato linea, spazio di studio e ricerca sull’immagine contemporanea a Lecce. Insegna fotografia e storia della fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.


CEMRE YEŞIL
(Istanbul, 1987)

Fotografa turca che vive a Istanbul. Si è diplomata in fotografia e successivamente in arti visive presso la Sabanci University. È stata nominata nel 2014 al Paul Huf Award e nel 2016 al ING Unseen Talent Award, il Lead Awards, il Prix du Livre d’Auteur de Les Rencontres d’Arles. Le sue recenti pubblicazioni includono OCC Retrospective, in “Orta Format Magazine”, The House We Used to Call Home, For Birds Sake con Maria Sturm – La Fabrica, Piet[r]à, 2017.

Il suo libro Hayal & Hakikat: A Handbook of Forgiveness & A Handbook of Punishment è stato selezionato per il Photo Aperture Book Awards 2020 – Photobooks of the Year Category. Ha fondato FiLBooks a Karaköy, Istanbul, uno spazio dedicato ai libri fotografici, che accoglie talk e workshop con artisti. Insegna fotografia presso la Istanbul Bilgi University e la Koç University.