LA FRECCIA DEL SUD
La strada ferrata, per antonomasia, non permette deviazioni: il cammino è segnato, prefissato, le fermate decise da un percorso inalterabile. Il lento andare, la condivisione dello spazio, i sedili vicini oppure uno di fronte all’altro creano una dimensione che facilita l’incontro.
Nei giorni in cui partiva da Milano Freccia del sud era il treno con la percorrenza interna più lunga circolante in Italia: quasi 1600 km tra Milano e Agrigento in circa 22 ore. Quando andava bene.
Dal 12 dicembre 2011 Trenitalia ha cancellato gli ultimi collegamenti a lunga percorrenza tra le città del nord e quelle del Sud. Nel 2005 questi treni erano 56, ora sono dieci: ma arrivano al massimo fino a Roma. Per favorire lo sviluppo dei Freccia rossa, sono spariti quei treni simbolo dell’emigrazione che hanno contribuito a unificare l’Italia. Un pezzo di storia italiana che se ne va, l’ennesimo colpo per le tasche di molti lavoratori meridionali emigrati e per i dipendenti di Trenitalia.
Anche nei suoi ultimi viaggi questo treno manteneva la sua connotazione simbolica: una fotografia dell’Italia che fu e che ancora è: quell’Italia che faticosamente cerca di colmare la distanza nella lunghezza del suo stivale.
Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #01 | CITIZENSHIP
BIO
CRISTINA PANICALI
(Carpi, 1981)
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione (2005) frequenta l’Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata (ISFCI) a Roma e continua a formarsi con workshop vari.
Lavora nel campo fotografico, dai matrimoni agli interni e al reportage, e nel campo sociale, collaborando con diverse associazioni in Italia e all’estero per cui ha svolto lavori anche nel Pacifico e in Mozambico e dove è stata anche media trainer di un gruppo di giovani locali. Negli ultimi anni si è dedicata alla fotografia partecipativa attraverso la tecnica di Photovoice per diverse associazioni in Emilia Romagna e nelle Marche.
I suoi reportage in Africa, Asia e Balcani sono pubblicati su varie testate, fra cui East, Carta, Left, Panorama, Internazionale e Jeune Afrique.
Nel 2010 le fotografie del suo progetto “Percorsi binari” sono state acquisite dalla Fondazione Fotografia di Modena come vincitrice, ex aequo, del bando Special legato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.