THE CREATION OF THE WORLD IS AN ORDINARY DAY
Esiste una nuova antropologia dell’immaginazione.
L’intensificarsi degli spostamenti della popolazione mondiale, le proposte immaginative veicolate dai media e il rimpicciolirsi delle distanze di un mondo ormai complesso hanno reso la fantasia un fatto sociale collettivo. Il fantastico ha valicato la soglia dell’arte, del mito e del rituale e si è riversato nel lavoro mentale della gente comune di molte società.
The Creation of the World is an Ordinary Day è un lavoro fotografico nato in Estonia e concretizzatosi nella forma della cartolina d’artista.
Ispirato da un antico racconto baltico sull’origine del mondo, si basa sul ri-assemblaggio di frammenti semantici. Il racconto cosmogonico viene messo a dialogo con la piccola sacralità degli oggetti quotidiani. Evocazione di quel mistero sulla natura del tempo e della cultura che da sempre affascinano gli uomini, fin da tempi antichissimi.
Allo spettatore era chiesto di attingere dal proprio patrimonio personale di storie e racconti e di porre tale conoscenza a servizio di un nuovo rituale mediato dal prodotto artistico.
The Creation of the World is an Ordinary Day mette in scena delle pratiche di scambio e reciproca interazione tra soggetti e prospettive culturali differenti.
Una storia non ha luogo di nascita, può vagare da persona a persona, da una lingua a un’altra e quando ciò avviene la mente deve essere libera di riflettere e di cambiare in accordo a quel sapere. Il mondo è un contenitore di storie che sempre si ricreano e l’azione performativa è stata la formulazione di un nuovo racconto collettivo.
L’installazione si compone di una sezione interattiva/multimediale a cura di Carlo Gioia.
Progetto selezionato per Giovane Fotografia Italiana #08 – RECONSTRUCTION
BIO
Elena Zottola
(1995)
Lucana, cresciuta in Emilia, Elena Zottola è una giovane fotografa nata nel 1995.
Dopo gli studi artistici all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma, si trasferisce a Napoli dove consegue una laurea in Antropologia del Patrimonio e si avvicina alla fotografia attraverso la multidisciplinarietà della Scuola Elementare del Teatro di Davide Iodice.
Nel 2018 l’esperienza di studio all’estero, presso l’Estonian Academy of Arts di Tallinn, dipartimento di Fotografia e Arte Contemporanea, durante la quale realizza l’opera-performance The creation of the world is an ordinary day e lavora al progetto curatoriale Rivista.
Nel 2019 torna a Napoli e frequenta il CFI, Centro di Fotografia Indipendente, producendo la sua seconda serie fotografica dal titolo Prosféro, che indaga il valore delle radici e dell’atto del tramandare.
Attualmente continua gli studi universitari in ambito antropologico con l’intento di arricchire di contenuti la sua pratica fotografica.