VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE

Le figure silenziose emergono dal buio e si illudono nel buio, attendono la luna e aspettano l’alba, in un moto perpetuo, nell’attesa che qualcosa cambi. Sono personaggi al limite dell’esistenza, hanno già vissuto mille vite, popolano la notte, scompariranno con i primi raggi del sole, disorientati, insani, con le voglie, i piaceri, trasformati e sconvolti in un mondo rovesciato. Arriva l’alba, dove con i primi raggi di luce tutto si dissolve, resta un’evocazione della presenza. Involucri vuoti che vagano dentro stanze antiche. Assenza come condizione costantemente temuta. E poi il paradosso della precarietà dell’esserci.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #01 | CITIZENSHIP

BIO

FRANCESCA RANDI
(Cagliari, 1976)

Francesca Randi nel 1999 incontra il mezzo fotografico. Sviluppa uno stile personale, onirico, con un immaginario fortemente surreale. L’identità, l’infanzia e l’adolescenza, il paesaggio notturno in bilico tra l’incubo quotidiano e la solitudine esistenziale, il doppio, la wunderkammer e il perturbante: sono alcuni dei temi affrontati da Randi. Attualmente vive e lavora a Cagliari come fotografa e insegnante di fotografia. Collabora con varie gallerie d’arte italiane ed estere.

Il lavoro fotografico di Francesca Randi è incentrato sul concetto di Realismo Fantastico e Perturbante. Attraverso le sue immagini trovano espressione le proiezioni inconsce, le rimozioni, i desideri e le aspirazioni. Nel realismo fantastico il mistero non si inserisce nel mondo rappresentato, ma si nasconde e palpita dietro di esso. Il perturbante, ciò che porta angoscia, è un qualcosa che assomiglia al nostro ambiente familiare, ma in realtà cela in sé un che di sconosciuto, enigmatico. “Tutto ciò che pensavamo fosse rimosso dalla nostra coscienza, complessi infantili, convinzioni personali o pregiudizi, riemerge creando una condizione instabile alla nostra identità e generando uno stato di angoscia” (Freud 1919).


Francesca Randi