Luca Massaro

VIETNIK

Vietnik è uno pseudonimo musicale: un biopic fotografico di questo personaggio ripercorre la sua storia attraverso nuove immagini, realizzate sulle linee topografiche della mappa approssimativa che lo hanno condotto a New York. Materiali originali dagli archivi di Robert Frank, Arthur Russell, Bob Dylan, Luigi Ghirri.

Vietnik è una partitura che crea “un ambiente definito da un’atmosfera, un’influenza circostante: una tinta” che qui collega la sequenza di immagini eterogenee. La musica di Vietnik abita ogni immagine e viceversa in una collaborazione multimediale e multi-piattaforma: uno spartito che genera una performance completata dall’esecuzione del pubblico. La musica diviene colonna sonora, gli abiti costumi, le vite biopic. Vietnik è un personale musical in cui, come nell’industria hollywoodiana del biopic, protagonista e pubblico coincidono.

Sideways non sono solo le strade secondarie della geografia americana e italiana rappresentata in Vietnik (dalla Highway 61 a casa Ghirri, da lui soprannominata – mi raccontava sua moglie Paola – “Shelter From The Storm”). Sideways è anche la linea temporale che lega la tradizione alla novità. Non solo una connessione immaginaria tra Via Emilia e MidWest Americano, ma anche un gap generazionale, una “Song To Woody” fotografica. Una ricerca di un “Wild Mercury Sound” personale.

Sideways è un’indicazione ambigua, un punto di domanda, una colorata finzione che si inserisce nella realtà, un sample che diventa una nuova canzone.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #04 | SIDEWAYS

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