ESTESO DESERTO

“Si avverte o si sente in sé quell’infinito dentro l’esteso deserto che è la vita umana”  
(P.Pasolini)

Siamo abituati alle immagini degli sbarchi: decine di volti disperati, senza un nome, senza un’identità, come massa indefinita, come se nessuno contasse come individuo.
Esteso deserto è un tentativo di dare dignità alle persone, attraverso quegli oggetti -personali, appunto- che sono stati persi durante l’approdo e che il mare ha accolto e restituito. Questi reperti sono stati recuperati da Giacomo Sferlazzo, artista e attivista, dall’associazione Askavusa e conservati al Porto M di Lampedusa. Piccole cose senza importanza, che qui si caricano di significato.

Ho ritratto questi oggetti fluttuanti in un limbo bianco che quasi li divora, immersi nell’indefinitezza, perché indefinito è il destino dei loro possessori. Ogni oggetto è una storia che evoca una realtà, ma lascia grande spazio alle ipotesi. Il titolo è mutuato da una citazione di Pasolini che parla di “esteso deserto” come dell’esistenza umana in contrapposizione all’infinito interiore. Credo che questa definizione si adatti alla condizione esistenziale di queste persone, che scappano da un deserto reale e fisico per attraversare il mare, un altro deserto. Che alla fine, spesso, approdano in un luogo che non li accoglie, e che diventa un esteso deserto umano e sociale.

Progetto presentato in Giovane Fotografia Italiana #02 | CAMBIARE

BIO

Massimiliano Gatti
(Voghera, 1981)

Massimiliano Gatti studia Fotografia al Cfp R. Bauer di Milano, porta avanti la sua ricerca artistica sul territorio medio orientale. Fotografo al seguito di missioni archeologiche (dal 2008 al 2011 a Qatna, Siria e dal 2012 nel progetto PARTeN nel Kurdistan iracheno) ha modo di approfondire la conoscenza di quelle terre ricche di Storia e di storie. Con un approccio documentaristico, ma lontano dal reportage, la sua ricerca spazia dall’esplorazione del passato, fino all’osservazione della poliedrica realtà contemporanea, suggerendo la propria riflessione personale. Le sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche tra cui: Fondazione Fotografia (Modena), Galleria Civica (Modena), Collezione BNL, California Museum of Photography (Riverside, USA), Columbia University, New York (USA). Vive e lavora tra l’Italia e il Medio Oriente.


massimilianogatti.com