Istituto Italiano di Cultura
20 GIUGNO – 15 SETTEMBRE 2023
INAUGURAZIONE 20 GIUGNO 2023 h. 18
ORARI: da lunedì a giovedì 9.30-13.00 e 14.00-16.30; venerdì 9.30-13.00

Aspettando Nuove Traiettorie

Un progetto dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e del Comune di Reggio Emilia che porta nel mondo opere fotografiche di giovani artiste e artisti: Chiara Ernandes, Caterina Morigi e Riccardo Svelto sono stati selezionati dall’edizione Giovane Fotografia Italiana #09 – Possibile.

Possibile

«Possibile è ciò che il mondo non ha ancora espresso ma potrebbe esprimere in qualsiasi momento. […] Il reale è fatto anche di ciò che non c’è ma potrebbe esserci, ciò che è invisibile non è meno esistente del visibile». (Leonardo Caffo, Essere giovani)

Le recenti trasformazioni del medium fotografico offrono sempre più possibilità per trovare nuovi modi di affrontare tematiche e argomenti complessi. Continui spostamenti di campo che permettono di dare spazio a tutte quelle immagini latenti in grado di tracciare un’altra narrazione, raccontare un’altra storia.


Chiara Ernandes

STILL BIRTH

“Sono nata morta l’8 agosto del 1989.

Cianotica e ipotonica sono stata intubata e rianimata con un massaggio cardiaco: al 5° minuto i miei valori vitali si sono stabilizzati.

Negli anni questo evento ha assunto per me significati diversi, collocandosi sempre in un angolo del mio corpo che ne custodiva il segreto, le ragioni assolute, le domande senza risposte. Ha legittimato le mie stranezze, ne ha difeso i miei limiti, ha esasperato la mia disperazione e la mia diversità, la mia lontananza dal mondo, ha sostenuto la mia disobbedienza.
Poi ho sentito la necessità di cercarmi, di dichiarare a me stessa che esistevo: ho cominciato a chiedere al mio corpo di ricordarsi dove era stato, che lingua aveva parlato mentre cercava di cominciare ad esistere. Sono entrata nei miei crateri siderali, nelle mie calcificazioni rocciose, nella dimensione fusionale che assume il tempo quando non esiste. Mi sono avvistata sparpagliata nella luce, mi sono confusa in una pietra, mi sono nascosta dentro mia madre da cui non poteva esistere separazione.

Ho cominciato dalla morte per contraddizione.”

Caterina Morigi

SEA BONES

Ricercatori in ambito biomedico studiano gli esoscheletri di esseri marini, conchiglie, aculei di ricci di mare, ossi di seppia, per rifare le parti di ossa umane mancanti. La compatibilità di questi elementi, apparentemente diversi tra loro, dimostra come vi sia in realtà una relazione sostanziale tra natura e genere umano. Il nostro scheletro è composto da fosfato di calcio, il marmo e le conchiglie da carbonato di calcio, una sostanza molto simile e trasformabile. Lo stesso materiale è alla base della vita dei primi organismi esistiti sulla terra; il minerale era sparso in un brodo primordiale che ha dato avvio anche alla sfera dell’organico.

Il progetto fonde attraverso la fotografia il micro e il macro della materia, sovrapponendo i vari strati di realtà in una possibile nuova alleanza. Ciò che è possibile ora è assimilare l’appartenenza di umano e naturale a un unico mondo di relazioni. Sea Bones si evolve raccogliendo immagini con il microscopio elettronico e ottico, e con altri dispositivi, subacquei e digitali. Intercambiabili tra loro, le fotografie sfruttano il supporto trasparente, rivelando la compatibilità anche attraverso la vista e favorendo, con il materiale traslucido, una moltitudine di immagini captate differenti: palpabili o immaginarie.

Riccardo Svelto

LA CATTEDRALE

“Spesso i ricordi ci appaiono in forma visiva simili a istantanee nella psiche che solo il tempo può cancellare. La vista non è solo il prodotto dell’attività dei nostri occhi, è anche e soprattutto lo sguardo della nostra mente attraverso la memoria. Questa natura visiva del passato che dà forma ai nostri ricordi non combacia in apparenza con la cecità; eppure ho voluto sondare proprio questo aspetto cercando di raccontare visivamente la paura di perdere la vista. Ecco che la ricerca di una narrazione visiva non può non essere strettamente legata alla memoria. Anche se la vista cessa, ciò che rimane è l’insieme delle esperienze che il tempo ci offre nella misura in cui esistiamo e l’esistenza non è altro che un incontro continuo tra noi, il mondo e ciò che ci oltrepassa. A giugno 2020 ho ritrovato le angiografie di mio nonno risalenti al 1999, che ne certificano la perdita della vista dall’occhio destro a causa di una trombosi. Anche se non cieco, la perdita della visione stereoscopica cambiò molti aspetti della sua vita. Sono cresciuto sfogliando i suoi album di famiglia e, da fotografo, il pensiero di poter perdere la vista mi ha scosso molto. Al giorno d’oggi la vista viene data quasi per scontata. Se ci fermiamo a pensare che è possibile perderla, però, le cose cambiano. Ho deciso così di lavorare su una paura universale, non solo personale, cercando di dar valore ad immagini che, prima ancora di essere fotografie, sono ricordi.”


Nuove Traiettorie

Giovane Fotografia Italiana a Stoccolma

20 GIUGNO – 15 SETTEMBRE 2023
INAUGURAZIONE 20 GIUGNO 2023 h. 18
Orari: Da lunedì a giovedì 9.30-13.00 e 14.00-16.30; venerdì 9.30-13.00