Osservare ciò che è vicino a noi e proprio per questo spesso sfugge alla nostra attenzione, traducendolo in immagini, è un modo per prendersene cura e capire il nostro microcosmo. Nicola Baldazzi, Francesca Cirilli e Anna Positano posano il proprio sguardo su persone, oggetti, luoghi che popolano il loro quotidiano, in equilibrio tra poesia e ironia.

Nicola Baldazzi

NEL POZZO

Nicola Baldazzi

La serie Nel pozzo è un ipotetico viaggio in un mondo sotterraneo, dove scene e oggetti comuni, estraniati dalla realtà quotidiana, evocano significati misteriosi.
Murakami Haruki, nel descrivere la profondità e la solitudine dello scrittore, paragona quest’ultimo a una persona che sta seduta in fondo a un pozzo ad aspettare; nei suoi libri spesso i pozzi sono luoghi attorno ai quali i confini fra realtà e fantasia si fanno più incerti e labili.
Una balla di paglia che diventa una gigantesca lumaca, un albero con la bocca e gli occhi che sembra incantare un palo vicino a lui, una sfera ricoperta di muschio che assomiglia alla Terra: sono tutte immagini di oggetti banali, quotidiani, che la macchina fotografica, il ‘pozzo’, trasforma in quelli che paiono essere intriganti reperti di un altro mondo, carichi di mistero e potenzialità narrative.

Francesca Cirilli

FEEDING GEOGRAPHIES

Francesca Cirilli "Feeding Geographies"

Il mio primo figlio ha compiuto un anno all’inizio del lockdown per la pandemia da Covid19 in Italia, nel 2020. Con la sua nascita il mio universo personale si è condensato e rimpicciolito, come se si fosse ridotto in scala: abbiamo vissuto la casa in maniera molto intensa e in misura ancora maggiore durante i periodi di quarantena.
Feeding Geographies è una riflessione sulla maternità, sulla cura e il nutrimento – in senso materiale, emotivo e fisico – sulla sottile ambivalenza intrinseca che l’avere un figlio comporta in molte situazioni, dure e meravigliose, semplici ed estenuanti allo stesso tempo. Queste immagini intendono definire una geografia domestica dell’esperienza della mia maternità, un discorso sugli spazi individuali fisici e mentali, sui limiti e le relazioni tra madre e figlio.

Anna Positano

A STEADY DIET OF NOTHING. ARCHIVES 2004-2021

Il progetto presenta una selezione di fotografie dai miei archivi. Nel 2021, dopo anni di accumulo, dispersione e parziale oblio, ho riempito un classificatore Olivetti con pellicole e hard disk dal 2004 a oggi. Ho notato che alla base della mia ricerca c’è la fame di nuove immagini più che l’interesse a organizzarle in serie e progetti. Quindi ho deciso di rovistare nei miei archivi alla ricerca di materiali esistenti, invece di scattare nuove fotografie. In questo progetto il ruolo di ogni immagine è quello di incarnare l’archivio come corpus. Attraverso l’accostamento e la selezione dei materiali esistenti, questo lavoro intende generare nuovi significati e ridiscutere la mia ricerca.